l'autore/the playwright

Nikolàj Vasìl’evic Gogol’
Bol’šie Sorocincy, 1809 - Mosca, 1852

La produzione di Gogol’ è caratterizzata da un alternarsi di scritti moralistici - una letteratura dolorosa, pesante, quasi umiliante - e di opere narrative di enorme valore, frutto del suo genio fantastico e della sua irripetibile personalità. Di queste fanno parte i racconti del ciclo pietroburghese, nei quali la capitale - che all’ucraino Gogol’ appare come una città non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata - si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella “vita vegetativa” verso la quale lo scrittore si senti sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia. La principale caratteristica dello stile gogoliane è la sua espressività verbale: le sue immagini d’ambiente nascono da un’incredibile sovrapposizione di infiniti dettagli, i suoi personaggi sono figure indimenticabili, caricature non tanto del mondo esterno, ma della fauna generata dalla sua stessa mente, satira di sé, e della Russia e del genere umano in quanto l’una e l’altra riflettevano quel sé. E grazie a quella forza prodigiosa che è la fantasia creativa del loro autore queste terribili caricature hanno una convinzione, una veridicità, una inevitabilità tali che eclissano la verità ed esercitano un fascino straordinario sul lettore.

Dall’edizione Mondadori de I racconti di Pietroburgo a cura di Francesco Mariano, 1986


Nikolàj Vasìl’evic Gogol’
Bol'šie Sorocincy, 1809 - Moscow, 1852

Gogol produced a number of moralist texts - painful, heavy, almost humiliating literature – and fiction of enormous value, creations of his amazing imagination and unique personality. A part of this fiction is the Petersburg cycle, in which the capital appears to the Ukrainian Gogol like a non-Russian city, the beautiful facade of a crumbling building, where people live alienated, empty lives.

The city is the grotesque stage and at the same time a sinister puppeteer of the “vegetative life” that has always attracted the author, with two opposite attitudes: complacent participation on one side and mocking irony on the other. The main feature of Gogol’s style is his expressiveness: his portrayals of settings are incredible layers of countless details, and his characters are unforgettable. They are not caricatures of the external world, but rather a satire of creatures from his own mind, parodies of himself and of the Russia and the mankind that are part of him. Thanks to the astonishing power of their author’s creative imagination, these formidable caricatures have such a persuasion, a realism and an inevitability that they eclipse reality, immensely fascinating the reader.

From the Mondadori's italian edition of Petersburg Tales, edited by Francesco Mariano, 1986